la birra è sicuramente la bevanda fermentata più antica dell'umanità, risalente probabilmente agli inizi del neolitico. per le sue proprietà nutritive e non solo zuccherine, veniva usata presso gli antichi popoli del vicino oriente, mesopotamia ed egitto soprattutto, anche come parte del salario; così come a roma si faceva con grano e sale. per indicarla, si usava addirittura l'appellativo di "pane liquido".
le stesse caratteristiche di allora, le troviamo ancora nelle birre prodotte oggi nei villaggi rurali, come quelli dell'africa sub-sahariana, in particolare nel
territorio dogon in mali. in questi villaggi lungo la falesia posta ai confini con la pianura desertica di gonda, si produce una bevanda fermentata a base di miglio, quasi l'unico cereale coltivato nella zona, assieme al sorgo. viene chiamata birra di miglio, in sostanza è una bevanda nutriente con pochissimo alcool e consistenti parti di zuccheri semplici, destrine e proteine, venduta in dei bidoni aperti, nei mercati di ogni paese e villaggio. una bevanda energetica, appunto, non imbottigliata.
associazioneganesh ha in corso un progetto nei villaggi dogon, avendo costituito un gruppo di donne dogon alle quali ha già dato le nozioni e un moderno processo tecnologico, ma senza stravolgere l'antica tradizione locale, per produrre una birra creata con materie prime coltivate e trasformate in loco, valorizzando le loro esistenti capacità e continuando un processo di produzione e trasformazione che si svolge completamente nel loro villaggio. le donne producuno miglio, sorgo, altri cereali e aromi amaricanti nei loro piccoli appezzamenti di terreno; trasformano queste materie prime in birra imbottigliata con un procedimento ed una attrezzatura che associazioneganesh ha cominciato a fornirle, iniziando così un processo produttivo che le vede protagoniste in prima persona, con l'inizio di un risvolto importante per l'economia delle loro famiglie, all'interno di un territorio rurale povero e che sta attraversando attualmente un periodo problematico, vuoi per condizioni sociali e climatiche sempre avverse, vuoi per una situazione odierna politicaamente disastrosa, che ha letteralmente diistrutto quell'indotto turistico che si era creato con molto lavoro, dedizione ed investimenti; una drammatica e stagnante realtà che sconfina in un incubo fallimentare da almeno sei lunghi anni. il tutto, subendo solamente queste inumane conseguenze di scelte politiche scellerate, nazionali ed internazionali, a causa di multinazionali e di governi senza scrupoli. sic!