associazioneganesh - gennarocretella

dopo numerosi viaggi in africa, soprattutto nel mondo arabo e uno nel triangolo d'oro, tailandia, "sento" parlare di india, induismo, buddismo; ospedali all'avanguardia, bambini con la strada come unica "casa"; ingegneria e microchips bene in mostra dietro facciate specchiate di 20 piani; anziani "stesi" sul marciapiede da una balorda indifferenza, figlia di una assurda globalizzazione, una invasione senza lance ne' spade, ma silenziosa e senza scrupoli.

una recente ed insanguinata lotta contro una vincente nonviolenza caparbia e decisa; un canale rosso a spaccare il paese, evidente segno di una "libertà" non ancora avvenuta; confini incerti, teatro per file di fuoriusciti, contro uno stato in cui non riconoscono autorità né unità; fosse comuni per piccoli scheletri che hanno "donato" ambiti pezzi ad uomini troppo distratti  per farsi una domanda.

accompagnato da una latente tristezza, ma spinto da una "curiosità" che oramai non mi permette più di aspettare, mi avvio per le strade di una nazione che aveva detto no ad un aiuto fin troppo interessato di capi di stato troppo lontani dalla visione di genti apparentemente arrendevoli, sicuramente orgogliosi di una tranquillità interiore incrollabile. quello che la mente mi costringeva a capire, mi ha portato ad un penoso crollo e ad una "infermità" per molti giorni.           

poi varanasi, col suo popolo di sadù, un esercito di paria che "invade" i gradoni in ripida discesa ad immergersi nelle acque scure di un fiume che "prende" la vita intera di chi si trova quì per il suo ultimo viaggio. fumi acri che accompagnano l'anima finalmente al cielo, non più costretta in un altro corpo.